FORAGING

Raccogliere le piante spontanee per uso alimentare.

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“E l’erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero”

Giacomo Leopardi

Camminare per prati e boschi alla ricerca di erbe. Raccogliere per ore, sentire solo il rumore del ruscello, del vento e dei propri passi. Entrare in contatto con una natura così semplice e complessa, bella, talvolta, da togliere il fiato; rispettarne i tempi e capire quanto raccogliere e quanto lasciare. La conoscenza della raccolta selvatica ci fornisce un livello di consapevolezza alimentare che , automaticamente, ribalteremo anche sulla scelta degli altri alimenti coltivati, allevati o confezionati. Essere liberi, attraverso la conoscenza, di scegliere con quali cibi poterci nutrire è l’arma più potente che abbiamo contro la società dei pesticidi, dei concimi chimici, degli additivi e degli allevamenti intensivi. Cucina con le erbe è una naturale inclinazione al rispetto della natura e alla sua biodiversità. E tutto questo non può che iniziare con la raccolta del selvatico.

Stefano Zonca

 Chef stellato

Le piante spontanee commestibili

Le piante che noi consideriamo commestibili non sono tali perché si possono mangiare senza che facciano male, esse rispondono ad alcuni requisiti importanti, devono avere delle proprietà nutritive, contenere dei principi attivi medicinali (in quantità moderate) e, quello che più ci interessa nella cucina, devono essere buone.

Il gusto però è una questione soggettiva, le piante spontanee ci danno la possibilità di scoprire un’infinità di sapori nuovi, alcune gamme di sapori possono piacere ad una parte delle persone mentre altre sono preferite da altri. Per poterle apprezzare pienamente è inoltre necessario cucinarle in modo appropriato.

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Numerose sono le piante che sono state usate nei tempi a scopi alimentari. Alcune di queste possono essere utilizzate come alimento principale, altre come contorno, altre ancora per preparare dolci, oppure essere usate come gusti o per preparare o aromatizzare bevande o liquori.

Delle piante trattate si possono usare a seconda dei casi: le foglie, i germogli, lo stelo, il midollo, i fiori, i frutti, i semi, le radici, i tuberi, i bulbi, il fusto, le gemme, i boccioli, la corteccia, la linfa, e altre parti.

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Nelle suddivisioni della pagina FORAGING è illustrato un breve assortimento di queste piante, queste sono elencate sotto il titolo della pagina divise in tre gruppi, PIANTE  ERBACEE, ALBERI E ARBUSTI e FRUTTI SELVATICI, queste compariranno posizionando il cursore sul gruppo desiderato.

Per visionare la pianta scelta e sufficiente cliccare sul nome, oppure possono essere viste digitando direttamente il nome della pianta sulla colonna di destra, in alto nella casella di ricerca.

Oltre a queste, nei miei libri, si possono trovare più di cinquecento altre piante utili che si possono reperire in varie zone del nostro paese.

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Riferimenti dalla Mitologia

Si possono citare almeno un migliaio di piante che in passato hanno avuto una importanza rilevante nell’alimentazione, non solo come nutrimento ma anche come importante contributo alla salute. Alcune di queste hanno avuto un ruolo determinante, a volte nei villaggi di alcune piccole aree geografiche, a volte per intere popolazioni, permettendo loro di prosperare per secoli. Numerose testimonianze ci arrivano da civiltà remote, dagli antichi Egizi agli antichi Cinesi, dagli Aztechi agli Assiri e Babilonesi.

A dimostrazione dell’importanza che le piante avevano nei tempi antichi è interessante notare come in molte mitologie i primi uomini vengano fatti discendere dalle piante.

Nella mitologia vichinga, viene ricordato l’uso dei frutti di due alberi da loro trattati con grande rispetto, Askr e Embla , rispettivamente il Frassino e l’Olmo, e scritto tra l’altro che il Frassino vivrà fino al crepuscolo degli Dei e continuerà a fornire all’uomo i suoi frutti nutrienti e curativi.

Caselli-AskrEmbla

Caselli – La creazione – Askr e Embla

E curioso osservare che nella mitologia norrena Askr e Embla sono anche i primi uomini creati dagli Dei, per noi Adamo ed Eva, che vengono creati partendo dai rispettivi alberi.

Analogamente secondo la mitologia greca della prima età del bronzo, gli uomini nacquero dai frutti maturi caduti dai Frassini.

Per la mitologia iranica la prima coppia di uomini Masi e Masani nacquero dal Rheum ribes, per la mitologia eschimese la prima coppia di uomini nacque dai baccelli di una pianta di piselli, e per la mitologia maya i primi uomini furono creati dal mais.

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